La comparsa del sonoro nel cinema a formato ridotto avverrà solo a partire dagli anni Cinquanta. Negli anni Cinquanta, infatti, il nastro magnetico permetterà di registrare direttamente quello che si stava filmando e poi in post-produzione, quindi in un secondo momento e non in presa diretta, di applicare una striscia di nastro magnetico incollandola sul supporto (che sia a 8 millimetri, che sia a 16 millimetri o in seguito in Super8). La sua tarda introduzione, a ridosso dell'avvento delle tecnologie video, farà comunque in modo che il sonoro (e specialmente quello in presa diretta) resti una sorta di mito, un concetto ideale che purtroppo non si riuscirà mai a portare completamente nei formati ridotti amatoriali.