La mattina del 26 marzo del 1949 la Nazionale di calcio italiana prende alloggio in un albergo di Madrid. Quel giorno un quotidiano spagnolo titola: “Ricordino gli italiani che in Spagna non ha vinto neppure Napoleone“. Gli azzurri sono lì per una partita amichevole con la Spagna che si svolgerà il giorno dopo. Sarà l’ultima partita della Nazionale del Grande Torino, prima della tragedia di Superga, l’incidente aereo in cui perirà tutta la squadra solo poche settimane dopo. Il Torino, formidabile squadra che da anni domina in Italia e non solo, fornisce l’ossatura della nazionale, con sei giocatori titolari: Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Mario Rigamonti, Eusebio Castigliano, Romeo Menti e il fenomenale Valentino Mazzola. A Madrid con la nazionale ci sono due ex calciatori padre e figlio: Ermanno Aebi, che fa parte del trio della Commissione tecnica che guida la squadra, e suo figlio Giorgio, con la cinepresa. Grazie a lui abbiamo questa pellicola che si apre con le riprese di quel sabato spensierato di vigilia che il gruppo passa in giro per la città. A un certo punto la cinepresa indugia su un parapiglia di ragazzini di strada interrotto da un poliziotto franchista. Nel pomeriggio la nazionale va ad assistere a una Corrida speciale (di norma il sabato non è giorno di Corrida), allestita in suo onore, nella piccola Plaza de Toros di Vista-Alegre. Il giorno dopo a smentire i tronfi titoli nazionalisti della stampa la Spagna sarà incornata a domicilio, sconfitta per 3 a 1, proprio dall’ultima partita dello Nazionale del Toro di cui Giorgio Aebi filma alcune azioni e l’esultanza per un gol.