Durante una gita ad Arezzo, Giuseppe filma la fidanzata Grazia intenta ad ammirare le bellezze architettoniche della città. Questa pellicola, girata l'11 aprile 1966, lunedì di Pasqua e sonorizzata dallo stesso Lenzi, con la sua voce e la musica, è esemplare della produzione intima e documentaristica di un cineamatore attento alla rappresentazione della vita quotidiana di quello che ci appare come un piccolo mondo antico. I film di Lenzi rievocano questo mondo sospeso, forse chiuso, e la lentezza della provincia toscana che Lenzi scandaglia con la sua cinepresa 8mm. Egli mostra una notevole abilità tecnica e narrativa. Le riprese nella cappella delle Storie della Santa Croce di Piero della Francesca e di altri interni sono notevoli, così come le sequenze all'aperto. Il soggetto turistico del film, la visita della città, è in definitiva l'occasione per ritrarre la giovane fidanzata e costruire un altare alla memoria personale dell'autore, vero cuore della filmografia lenziana. “E così anche questo giorno è rimasto in noi come un dolce ricordo”: queste sono le parole del commento a chiusura del film. Con lo scorrere della vita il ricordo sarà forse più amaro, ma la pellicola testimonia che è stato vissuto.