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17 aprile1934
Rex
Autore
Fratelli Chierici
Formato
9,5mm
Credits
Musica di Guglielmo Pagnozzi

Il Rex, il supertransatlantico leggendario, dalle dimensioni imponenti e dalla velocità portentosa, simbolo dell’Italia fascista e orgoglio della marina civile italiana, il cui immaginario è talmente forte che Fellini lo farà apparire in un mare che non ha mai navigato, l’Adriatico, in una scena magica del suo Amarcord. Il Rex, infatti, tra il 1932 e la Guerra, solca solo le onde del Tirreno e dell’Oceano Atlantico, verso l’America. Quando il 17 aprile 1934 la famiglia Chierici si imbarca a Genova sul famoso transatlantico è per una cosiddetta minicrociera di 2-3 giorni che il Rex è solito fare per scaldare i motori prima di ripartire per l’Atlantico, partendo proprio dalla città dove è nato, nei cantieri dell’Ansaldo. Si tratta di un viaggio organizzato dal Dopolavoro Aziendale Comunale. Il programma della minicrociera è serrato: partenza alle ore 16:20, scalo a Napoli alle ore 7:00 del giorno dopo, a cui segue la visita a Pompei, ripartenza per Genova alle ore 17:20 e arrivo a Genova il 19 aprile alle ore 6:15.

Ludovico Maria Chierici, oltre alla cinepresa 9,5mm, ha con sé anche la macchina fotografica Leica, e in alcune riprese cinematografiche lo si vede in azione. Ludovico e il figlio Enrico si alternano nelle riprese, che documentano l’intero viaggio: la partenza a bordo del Rex, il giro a Pompei e la ripartenza dal porto di Napoli con in lontananza il Vesuvio da cui esce un piccolo pennacchio di fumo. E grazie ai Chierici rimarrà la memoria di questa piccola crociera con il colossale transatlantico. Tuttavia, contrariamente a quel che si immagina, il Rex che ospiterà sovrani e capi di Stato (e più tardi anche gli ebrei in fuga dall’Europa), non sarà mai il re dei transatlantici, e mai il più grande. La sua stazza da 50.000 tonnellate e la lunghezza di 268 metri sono superate dal peso di 80.000 tonnellate e dalla lunghezza di 313 metri del francese Normandie: non diciamolo troppo in giro nell’Italia del tempo che si racconta più grande di quello che è. E in fondo la sua storia sarà breve e triste, finirà bombardato e affondato dagli inglesi nel 1944, proprio nelle secche del mare Adriatico e dopo essere stato requisito e saccheggiato dai tedeschi. La storia di un bel sogno che finisce male.

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