Quando all’alba del 24 aprile 1945 i tedeschi in ritirata giungono a Montechiarugolo, paese in val d’Enza, ai piedi degli Appennini e a pochi chilometri da Parma, le strade si fanno deserte. Come ricorderà molti anni dopo in un’intervista Antonio Marchi, allora ventiduenne renitente alla leva in quei giorni nascosto nel castello di Montechiarugolo di proprietà della sua famiglia, i tedeschi bussano alla porta cercando chi li aveva attaccati durante la fuga. Era successo che il giorno prima il Distaccamento “Tonino Taddei” della 144^ Brigata Garibaldi “A. Gramsci” sceso dalle montagne dell’Appennino Reggiano si era fermato a Montechiarugolo attaccando una colonna tedesca ritirandosi subito dopo. Passata la grande paura di rappresaglie, i tedeschi finalmente se ne vanno definitivamente, e il 25 mattina arrivano gli americani. “Il mattino del 25 aprile sento una specie di lontano rumore che via via aumenta aumenta aumenta e poi dilaga come la piena di un torrente. Arrivano i carri armati americani”. Lo stesso Antonio Marchi, armato a sua volta di cinepresa 16mm, filma questi frangenti convulsi, e anche i festeggiamenti e i balli delle giornate successive, restituendoci i momenti che segnano il passaggio dalla guerra alla pace, con un’eccezionale testimonianza filmata.