“Dovunque imponenti masse di cittadini, attratti dallo spettacolo sempre suggestivo dei vari, acclamarono con fervore patriottico alle belle navi che scendevano nel nostro mare… Degno di ricordo è poi il fatto che il Giovanni dalle Bande Nere è la centesima nave costruita a Castellammare, nel più antico dei nostri cantieri statali: da quegli scali, infatti, scese in mare, nel 1786, la prima corvetta borbonica ”. (“Domenica del Corriere” sui recenti vari della Regia Marina italiana). Siamo proprio a Castellammare di Stabia, il 27 aprile 1930. C’è in effetti una folla immensa, la folla delle grandi occasioni. E c’è Mario Cessi con la sua cinepresa 9,5mm, pronta a filmare il varo dell’incrociatore Giovanni dalle Bande Nere. Nelle immagini di Cessi non riconosciamo la Principessa Maria Adelaide di Savoia-Genova, la madrina del varo, poiché il cineamatore coglie il momento proprio in mezzo alla folla, ma vediamo bene le tante persone a bordo che salutano. Non abbiamo idea di chi siano, tra di loro potrebbe anche esserci qualcuno dell’equipaggio che affonderà con la nave colpita nel 1942 da un siluro di un sommergibile inglese. Il Giovanni dalle Bande Nere affonderà velocemente vicino a Stromboli trascinando con sé nei fondali 381 marinai, tra i quali moltissimi ventenni. Alcuni di essi sono campani, dei dintorni di Castellammare, sicuramente troppo piccoli per essere già a bordo nel 1930, potrebbero però trovarsi in mezzo alla folla. E magari qualcuno tra i bambini filmati da Cessi sta proprio sognando in quel momento di essere un giorno parte dell’equipaggio del Giovanni delle Bande Nere.