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28 aprile1945
Ore 17 a Dongo
Autore
Luca Schenini | In collaborazione con AAMOD - Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico
Formato
16mm
Credits
Musica di Guglielmo Pagnozzi

28 aprile, sono le cinque del pomeriggio: a Dongo, sul lago di Como, vengono fucilate alcune figure di spicco del fascismo, come ministri, comandanti delle brigate nere, colonnelli della Guardia nazionale repubblicana, fedelissimi. A pochi chilometri di distanza è già avvenuta l’esecuzione di Mussolini e di Claretta Petacci. La storia è nota. Lo è meno questo brevissimo film 9,5mm, dimenticato per lungo tempo. Il primo a riscoprirlo é il regista e archivista Ansano Giannarelli, mentre lavora a un documentario per il trentennale della Liberazione.

Un commerciante di legnami appassionato di fotografia e cinema, Luca Schenini, quel pomeriggio del 28 aprile accorre con la sua cinepresa per riprendere quel momento, che sa essere storico. Da qui in poi, le vicende della pellicola sono misteriose: tolta dalla camera da uno dei partigiani, viene probabilmente danneggiata.

Ma cosa vediamo nel film appena digitalizzato da una copia in 16mm, l'unico esemplare esistente? Nell'inquadratura scorre sopra le immagini la perforazione centrale del 9,5mm. La sovraesposizione ha bruciato in particolare il lato destro della pellicola, rendendo illeggibili buona parte dei fotogrammi. Le riprese sono concitate: la sequenza si apre con l'uscita dei gerarchi prigionieri dal municipio, ognuno scortato da un partigiano. Vediamo bene Pavolini, Barracu, Bombacci. Vengono fatti allineare con le spalle alla balaustra, un sacerdote passa. Cambio inquadratura, il cineamatore si è spostato, a terra ci sono già i corpi, le figure dei partigiani si stagliano in controluce sul lago. Poi il cineamatore corre in direzione di qualcosa: il municipio e l'uscita dei prigionieri fascisti scortati dai partigiani.

La pellicola è stata giuntata in maniera sbagliata: i fotogrammi finali sono in realtà quelli iniziali. Ma, soprattutto, manca il momento preciso della fucilazione. Vediamo il plotone, i prigionieri allineati ma non gli spari, sostituiti da qualche secondo di bianco.

Questa assenza del momento cruciale, unita alla difficoltà di lettura delle immagini, può essere una delle cause dell'oblio di questo filmato. In realtà, l'interesse di queste immagini sta proprio nella loro natura incerta, negli errori di ripresa, nei buchi. Tutti elementi che ci raccontano altri aspetti, più sottili, di quell'evento della storia e della sua complicata memoria, ancora oggi incandescente.

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