All’inizio di maggio del 1928 sono passate solo poche settimane, neppure un mese, dall’attentato a Vittorio Emmanuele III all’inaugurazione della Fiera di Milano dedicata al decennale della vittoria della Grande Guerra. La terribile esplosione, i cui colpevoli non saranno mai veramente individuati e la cui natura rimane avvolta nel mistero, non ha certo provocato danni al re, in compenso ha ucciso decine di persone e ne ha ferito gravemente molte altre. Per la dinamica e la collocazione dell'ordigno, rimane l'ipotesi che l’”orrenda strage” - come la chiamano i giornali - mirasse a compiere una strage di civili, più che a mirare effettivamente al re. Nulla tuttavia si è fermato, tutto gira vorticosamente e meccanicamente, mentre si susseguono arresti di colpevoli mai veramente trovati: la fiera è aperta e lo spettacolo va avanti, come in questo film 9,5mm che infatti si apre con le riprese del luna-park della Fiera: una giostra gira velocemente. E vediamo Laura e Luciano felici, moglie e figlio del cineamatore Guglielmo Baldassini. Dietro di loro, altre giostre e la piccola torre dell'ottovolante. Successivamente, su un piccolo circuito interno sfreccia in tondo un'automobile: al termine del percorso, dalla macchina scendono Laura e il bambino. Il tour prosegue con il carro dei babbuini, altre giostre e l'ottovolante. E infine una ripresa dedicata a Luciano e Laura che camminano verso la cinepresa mentre, dietro di loro, un'automobile gira ancora su se stessa. Gira anche la ruota della Storia, che l’attentato alla Fiera di Milano sia un’anticipazione della strategia della tensione?