Il 5 maggio 1929 si svolge in Sicilia una delle gare automobilistiche più antiche, la ventesima edizione della Targa Florio, fondata dal mecenate sportivo palermitano Vincenzo Florio. All'inizio di questo film 16mm il padre del cineamatore, il politico e giurista Vittorio Emanuele Orlando, anche lui di Palermo, saluta togliendosi il cappello. Il paesaggio è quello montuoso delle Madonie, nei dintorni del capoluogo dell'isola. Sfrecciano le macchine da corsa, le persone si assiepano ai lati della pista, delimitata per un breve tratto da guard-rail. Oltre questo breve tratto, il percorso prosegue tra le colline. Sullo sfondo il paesaggio siciliano. Gli spalti, i ponti mobili e gli altri edifici sono attorniati dai cartelloni pubblicitari: "Lampo Benzina Superiore"; "Pneus Pirelli"; "Shell"; "Cinzano". Una gara entusiasmante, come raccontano le cronache. La Bugatti subisce gli attacchi di Alfa Romeo e Maserati. Per molti il vincitore morale sarà il quarantacinquenne Ferdinando Minoia, già vincitore della coppa Florio nel 1907. Per gareggiare a quell'età ci vuole coraggio. Al primo giro la sua Bugatti è in testa con il tempo di 1 ora 25' 17" davanti a Borzacchini su Maserati che lo segue a soli 4", costretto poi al ritiro verso il finale della gara. Minoia su Bugatti numero 36, il più filmato da Orlando, cede il comando al francese Divo, su Bugatti numero 10, solo all'ultimo giro allorché, a causa di noie allo sterzo ed allo scoppio di alcuni pneumatici, è costretto a girare in 1 ora 30' 27". Arriva secondo e rimarrà negli annali anche per il giro più veloce. Al terzo posto l'Alfa di Brilli Peri.