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07 maggio1931
Esposizione coloniale
Autore
Famiglia Buratti
Formato
16mm
Durata
3'53''
Credits
Musica di Saverio Cigarini & Mix audio Théophile Gagnard | Biennio di Musica da Film del Conservatorio di Musica di Bologna

È una “strana città” che, nella primavera dell’anno 1931, sorge alle porte di Parigi, dove comincia il Bois de Vincennes.” Il 7 maggio, sotto un cielo plumbeo, apre infatti le porte al pubblico la più imponente esposizione coloniale mai organizzata prima nel continente europeo. Inaugurata in pompa magna, l'Exposition Coloniale Internationale, che copre ben centodieci ettari tra padiglioni e allestimenti, nelle intenzioni del governo francese dovrebbe fare assimilare ai francesi un nuovo spirito coloniale, improntato sulla particolare attenzione alle tradizioni e sul rispetto delle forme sociali dei popoli amministrati dalla Francia nei suoi domini d'oltremare. Questi avamposti della Francia nel mondo devono svilupparsi ed essere sempre più produttivi. Così l'esposizione esalta le bellezze e la cultura dei paesi colonizzati dei quali sono stati addirittura ricostruiti i palazzi storici e gli edifici caratteristici. L’effetto è quello di un grandioso villaggio esotico che mischia di tutto, dalle soluzioni architettoniche ai prodotti. Tra i trentatré milioni di visitatori che animeranno l'esposizione, ci sono anche i fratelli Buratti che arrivano in automobile e con la loro cinepresa 16mm si dirigono subito verso il padiglione italiano, ospitato assieme a quelli di altre nazioni che possiedono colonie. L’occasione dell’esposizione è ghiotta per il Regime fascista nella prospettiva di accreditarsi come potenza coloniale in ascesa, destinata a recuperare la millenaria eredità romana. A questo servono le sculture, le statue e i reperti archeologici esposti nell’austero padiglione, ma i Buratti ci dedicano giusto due o tre inquadrature. Il vero spettacolo e l’esotismo sono altrove: per le strade della strana città appena sorta alle porte di Parigi e destinata a durare solo sei mesi.

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