Il gruppo scultoreo dei Quattro Mori celebra le vittorie del XVI secolo del Granducato di Toscana sui corsari barbareschi che avevano imperversato sulle coste del Tirreno. Alla base della scultura che ritrae Ferdinando de’ Medici ci sono quattro mori incatenati. Sulle immagini del monumento si aprono le riprese di famiglia dei Balistreri, fiorentini in gita a Livorno. È l’8 maggio del 1960, il porto di Livorno, dopo diversi secoli passati dai tempi gloriosi dei Medici, è ancora una dei porti più importanti d’Italia e del Mediterrano. Ai drammatici bombardamenti della Guerra che hanno seminato morte e distruzione, è seguita la ricostruzione e la ripresa dei traffici e delle attività. A tale proposito, i Balestrieri in questo giorno sono testimoni di un grande evento: il varo della gigantesca nave mercantile Auriga, uscita dai cantieri navali della Ansaldo. Uno spettacolo per gli occhi di chi filma nel 1960 e un grande risultato frutto degli sforzi dell’industria, dei lavoratori e dell’intera città che assiste all’evento. Non sappiamo se la famiglia di Firenze abbia rapporti diretti con il paesaggio portuale davanti a cui si ritraggono ripetutamente, tuttavia questa pellicola suggerisce un legame o una particolare empatia per quei luoghi e quel momento.