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12 maggio1935
Il gran premio di Tripoli
Autore
Famiglia Giogoli
Formato
9,5mm
Durata
1'45''
Credits
Musica di Alessio Ricci & Mix audio Pierpaolo Ovarini | Biennio di Musica da Film del Conservatorio di Musica di Bologna

“Il Ghibli, il tremendo vento del deserto, soffiava ancora. Quando ci posizionammo per la partenza, il cielo era diventato di un giallo sulfureo.” Così racconterà nelle sue memorie il pilota tedesco Rudolf Caracciola con la sua Mercedes trionfatore della nona edizione del Gran Premio di Tripoli il 12 maggio 1935. Ci troviamo nel nuovissimo Autodromo della Mellah, lungo 13,14 km e vanto dell’architettura fascista, davanti agli occhi del Governatore della Tripolitania Italo Balbo. In questo breve film 9,5mm vediamo la Maserati numero 30 del pilota Nino Farina che si ritirerà al 28° giro per un guasto al motore e la Alfa Romeo n 56 della scuderia Ferrari del pilota monegasco Louis Alexandre Chiron, che sarà uno dei protagonisti e arriverà quarto. É una sfida tra titani che vede protagonisti Achille Varzi, Luigi Fagioli e Tazio Nuvolari, rispettivamente secondo, terzo e quarto. Per Caracciola, di antiche origini italiane, è un trionfo nell’anno che lo vede vincere tanti gran premi dopo il recupero dal terribile incidente di Monaco di due anni prima che lo lasciò con una gamba più corta dell’altra e la perdita della morte della moglie uccisa sotto una valanga. In questo Gran Premio i pneumatici si rivelano non all’altezza della potenza delle automobili. Nuvolari deve cambiare le gomme ben tredici volte. La sua Alfa Romeo è pesantissima perché dotata di due motori (“una immoralità tecnica” dirà Enzo Ferrari). Anche l’Alfa Romeo di Chiron ha due motori, ma non basta. Caracciola su Mercedes 4000 vince 197,933 di media e con nuovo record sul giro a 220,167 chilometri orari. Varzi si rifarà vincendo l’anno dopo, mentre Farina vincerà nel 1940, anno dell’ultima edizione del Gran Premio di Tripoli. Questa corsa è famosa anche perché nel 1933 fu collegata alla Lotteria libica. Un grande successo: più di un milione di biglietti venduti a 12 lire (incasso totale di 15 milioni), trenta biglietti estratti a sorte associati ai trenta piloti, collegando così l’esito della competizione alla lotteria. I primi tre avrebbero vinto complessivamente 6 milioni. Perché allora non spartirsi un così grande montepremi? La voce che i primi primi tre arrivati Varzi, Nuvolari e Borzacchini si fossero accordati con i possessori dei biglietti per dividere in sei parti uguali di un milione non fu mai smentita. Se potessi avere un milione a gran premio…

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