Persone che sorridono davanti alla cinepresa 8mm per ricordare un momento passato assieme. Ma questo incontro filmato in Piazza Maggiore a Bologna il 13 maggio 1962 è solo apparentemente un incontro come tanti. C’è un distinto signore con i baffi, forse un visitatore venuto da lontano, che ha familiarità con una famiglia del posto. Lui è un ex ufficiale inglese, David Whyte. E ora è con la famiglia Sinigaglia: Giorgio, il cineamatore di 35 anni circa; il padre e la madre di lui, Attilio e Lina Levi, la coppia anziana del gruppo; la moglie di Giorgio con la figlia, la piccola Paola. Per un'unica volta e a quasi venti anni di distanza, l’ex soldato incontra Attilio, Livia e Giorgio che, nel 1943, aveva aiutato a fuggire in Svizzera. Una fuga favorita dal Comitato di Liberazione Nazionale di Modena, dal momento che gli ebrei Sinigaglia dopo una delazione si trovavano in grave pericolo a causa delle persecuzioni nazifasciste.
Originaria di Venezia, la famiglia Sinigaglia si era trasferita a Bologna negli Anni Trenta, a seguito dell'espansione del loro esercizio commerciale come venditori di tessuti. Vi tornarono, dopo un periodo di un anno e mezzo da rifugiati, alla fine della guerra, per ricominciare una pacifica vita nell'Italia repubblicana, e incontrano proprio oggi l'ufficiale che li aveva aiutati. Prima di ritrarsi di fronte al Nettuno come da prassi turistica, il gruppo si filma davanti a un luogo simbolico, il Sacrario dei Partigiani. Nel 1943 l’allora quindicenne Giorgio aveva tenuto un diario. Così inizia il suo racconto della fuga, segnata dalla paura di venire scoperti: “Il 22 novembre decidiamo di andare in Svizzera. Il 23 novembre si fanno i preparativi e alle 9 di sera si parte da Modena, siamo accompagnati da tre ufficiali inglesi, alle 2 di notte del 24 novembre arriviamo a Milano, qui c’è lo stato di emergenza, alle 5 dopo tre ore passate in stazione si riparte”. Giorgio poi prosegue nel racconto fino alla “marcia drammatica” per passare il confine indenni. È sempre Giorgio venti anni dopo a impugnare la cinepresa, è lui che tiene la memoria dei Sinigaglia e della nostra Storia.