Arriva il giorno delle elezioni, il 19 maggio 1968. A Reggio Emilia Pierino Bigi si diverte a filmare gli slogan elettorali di tutti i partiti, iniziando proprio dal Partito Liberale. Vota DC, vota Partito socialista, vota il Movimento Sociale Italiano, il partito più a destra ed erede della tradizione fascista: “senza di noi l’Italia si risveglierebbe comunista”. E soprattutto se voti Partito Comunista Italiano e la Sinistra Unità alla Camera dei deputati, “l’Italia cambierà.” A Reggio Emilia la sinistra è stata sempre forte e ha contato i suoi morti nel luglio 1960, quando una manifestazione fu repressa con il fuoco delle armi delle forze dell’ordine. Una strage. Non ci sono code elettorali, la città delle elezioni di Bigi è volutamente vuota. Forse questo atto su cui si fonda la democrazia rappresentativa si sta svuotando di significato? Eppure i votanti alla camera saranno il 92% degli elettori e vincerà la DC con 12.437.848 voti (il 39,12% del totale) e quasi 4 milioni di voti più del PCI, La parte più divertente della pellicola è il finale con i giornali del giorno dopo. Gli stessi dati vengono letti in modo diametralmente opposto dai quotidiani di diversa fazione politica. Per il Resto del Carlino c'è un forte calo dei Socialisti, mentre l'Avanti ovviamente scrive sulla prima pagina di un’”affermazione socialista”. L’Unità a caratteri cubitali: “Vittoria!” sottolineando il buon risultato al Senato. Per l’Avvenire la DC e il centro sinistra si rafforzano mentre per i giornali di sinistra no. Ci chiediamo se il Sessantotto resti fuori dalle urne o dove sia il 19 maggio 1968.