23 maggio 1964, è bel tempo e il cineamatore Pietro Vianzone è indeciso tra due amori. Proviene da una famiglia, i Vianzone, tra i primi costruttori di biciclette in Italia: all’inizio del secolo hanno aperto una fabbrica a Torino e più tardi, negli anni Trenta, Bartali corre e vince con una bici che montava i cerchi marchiati Vianzone. Per dire che le due ruote sono state sempre importanti in casa. Ma come resistere al fascino della sfavillante FIAT 1400 blu, che ha meritato le medaglie del Touring Club fissate orgogliosamente proprio davanti, sotto al cofano. Alla passione per i suddetti mezzi di locomozione Pietro aggiunge quella per la cinepresa e per il fedele treppiede. Grazie a questa si mette in scena che flirta con i suoi amori, tra le strade alberate e in mezzo ai campi della campagna piemontese, ogni tanto lanciando un’occhiata alla moglie immersa nel paesaggio bucolico. Ma sono i fiori raccolti i protagonisti di questo magnifico 8mm a colori, per chi li raccoglie il nostro filmmaker autarchico? Non sono nient’altro che fiori, e appuntati sulla carrozzeria avranno anche una durata effimera ma staranno forse meglio di qualche medaglia.