“L'on. Mussolini fissa il suo sguardo su Genova, mentre l' "Esperia" entra nel porto della Città marinara che inneggia al Duce, dalle navi imbandierate e dalle banchine gremite”. La mattina del 24 maggio 1926 Benito Mussolini giunge a Genova in visita ufficiale a bordo della nave Esperia, partita da Fiumicino la sera prima. Mussolini arriva dal mare e le fotografie pubblicate sui giornali lo ritraggono sulla nave all’entrata del porto. Indossa la feluca. Un’immagine inedita del capo del governo, che non vediamo in questo film 9,5mm Il fotografo e cineamatore Ludovico Maria Chierici, infatti, si tiene a distanza puntando la cinepresa sull’Esperia, piroscafo costruito a Sestri Levante. Al momento del suo completamento, nel 1912, è considerata la più veloce e lussuosa nave passeggeri del Mediterraneo e soprannominata «la ballerina del Mediterraneo». Tra i politici ha già portato Winston Churchill. Questa volta è il turno di Mussolini. Chierici riprende l’Esperia scortata da un’altra nave, la Città di Catania dall’alto, probabilmente da piazzale San Francesco d’Assisi (ora Rotonda di via Corsica) o dalle retrostanti ma più elevate mura della Marina, sottostante la zona di Sarzano. Le costruzioni in primo piano, quando si vede la nave trainata dal rimorchiatore, sono i magazzini e uffici dei bacini di Carenaggio.
Mussolini nella sua visita dirà davanti alla folla adunata, si dice che siano cinquecentomila persone ad attenderlo: "Voglio che Genova si slanci verso l’avvenire con l’impeto con cui Balilla lanciò il suo sasso, voglio che sia un cuore solo, un’anima sola, una volontà sola, protesa nel nome del fascismo verso l’avvenire!” Con il soprannome Balilla la tradizione identifica il ‘picciol ragazzo’ che a metà del XVIII secolo avviò una rivolta popolare settecentesca contro l’occupante austriaco. Il Fascismo si appropria di questa figura dedicandogli il nome della appena nata Opera Nazionale per l’assistenza e per l’educazione fisica e morale della gioventù.