Milano, 28 maggio 1928. Il piccolo Luciano Baldassini è ripreso da dietro con il suo palloncino volante mentre si avvicina a un elefante. Così si apre la bobina 9,5mm girata dal padre Guglielmo al Parco dei divertimenti della Fiera di Milano del 1928. Siamo nel bel mezzo della fantasiosa ricostruzione di un villaggio indiano, “pittoresca baraonda” tra le maggiori attrazioni del Parco, “talune assolutamente nuove per i nostri pubblici, e venute dai più lontani paesi per aggiungere una nota di gaiezza al gran concerto del buon umore”. Così scrive il Corriere e chissà se si riferisce proprio a questo spettacolo, dove il palcoscenico ha come fondale la ricostruzione di un paesaggio indiano. Sul palco vengono eseguite delle danze. Uno dei partecipanti indossa una maschera tradizionale. Ma ecco la parata degli elefanti: i pachidermi portano sulla proboscide dei tronchi, si sdraiano a terra sull'ammaestratore e lo sollevano con la proboscide. Tra danze e costumi, impossibile non soffermarsi con la cinepresa sull’ammaliatore di serpenti. Il pubblico osserva. Anche agli umani piace essere ammaliati.