Una cartolina dal Vesuvio, ma proprio di quel giorno, il 29 maggio 1925, che poi magari cambia da un momento all’altro. La cima del Vesuvio si raggiunge con la ferrovia, che parte da Pugliano sulla Circumvesuviana, e poi con la funicolare, che parte da Resina. Si arriva fino al cratere centrale al cui interno, dopo la grande eruzione del 1906 - che ha cambiato i connotati del vulcano - si è formato un “conetto”, che rimarrà attivo fino al 1929, quando una nuova eruzione di tipo effusivo lo farà crollare. È questo lo spettacolo che si ritrova davanti agli occhi la famiglia Lavello sul Vesuvio.Nel loro Pathé Baby vi è solo un’inquadratura per tutta la durata della pellicola. Non ci si può davvero staccare. È una vera e propria cartolina quella inviata dalla famiglia ligure in viaggio nel Sud Italia, ma tutto fuorché immutabile. Infatti, come scrive Cesco Tomaselli (su “Le Vie d’Italia”), il cambiamento del vulcano dovuto alle eruzioni dovrebbe “metter fuori corso un considerevole stok (sic) di cartoline illustrate.” Così è successo per il profilo a cono decapitato dall’eruzione di quasi venti anni prima che portò via alla montagna circa 300 metri di altezza, e così succederà a breve per la nuova punta che sta crescendo, il piccolo conetto: “un nuovo cataclisma s’ingoierà la punta e ricomincerà il paziente lavoro di ricostruzione.” Intanto i Lavello lo filmano per come è quel giorno e per fortuna in quel momento il cataclisma è ancora di là da venire.