Nulla è eterno. Questa pellicola 16mm soffre di un male incurabile, la sindrome dell’aceto, che attacca l’emulsione e rende progressivamente e irrimediabilmente illeggibili le immagini, alterandole fino a cancellarle del tutto. Cogliamo l’attimo: qualcosa qui è ancora visibile, fin dalla didascalia che presenta questo estratto: "Incontro sul Rex con gli sposi di ritorno dall'America Giugno 1935.” Gli sposi sono Marco Notarbartolo di Sciara, con l’immancabile cinepresa che si è portato nel viaggio di nozze, e la moglie Emma Vanzetti. Ecco Emma nella cabina del transatlantico Rex, durante la colazione. Sorride dopo aver aperto una scatola. Da chi avrà ricevuto il mazzo di fiori? Dal marito, oppure dal fratello Guido o da Italo Balbo? La vediamo conversare proprio con loro sul ponte del Transatlantico. Marco continua a filmare, dall'alto: il ponte della nave, le ciminiere, i pontili e le scialuppe di salvataggio. E di nuovo Emma che conversa con un'altra donna a un tavolino del bar. Il Rex giunge nel porto di Genova - di cui Marco offre una veduta: dal ponte superiore della nave è possibile scorgere la Lanterna e il profilo delle colline che circondano la città sul mare. Un gruppo, formato da Emma, Guido Vanzetti e da un'altra donna - che tiene in mano una macchina fotografica -, osserva il panorama. Di fronte a loro la folla festante che, sui pontili del porto di Genova, attende l'attracco della nave. Il mondo che ha visto Marco è destinato alla distruzione e all’oblio (e anche abbastanza velocemente se consideriamo la velocità dei processi storici e le conseguenze delle azioni degli uomini). La sindrome dell’aceto fa crollare anche l’ultima illusione, che almeno la pellicola ne conservi per sempre una traccia.