close
shape
Almanacco
shape
Storie del formato ridotto
shape
Team e contatti
close
20 giugno1929
Idroscalo
Autore
Guglielmo Baldassini
Formato
9,5mm
Credits
Musica di Lea Keyaert - Mix audio di Théophile Gagnard | Biennio di Musica da Film del Conservatorio di Musica di Bologna

Quando Luciano Baldassini e suo figlio Luciano, il 20 giugno del 1929, intraprendono questa gita a pochi chilometri dal centro di Milano, in direzione est, l’area che esplorano, tra corsi d’acqua e cave di sabbia, è destinata all’Idroscalo che non è stato ancora ultimato. Siamo in una fase che vede la nascita di questi specchi d’acqua - laghi artificiali per l’atterraggio degli idrovolanti - come spazi essenziali per il futuro dell’aviazione civile. Nel capoluogo lombardo di idrovolanti se ne vedranno davvero pochi e della funzione dell’Idroscalo rimarrà invece solo il nome, perché il luogo avrà tutt’altra destinazione: qualcuno lo chiamerà addirittura il “mare di Milano” (proprio lì vicino in compenso sorgerà l'aeroporto di Linate). Il paesaggio esplorato dai Baldassini è in trasformazione e ci appare ancora “indeciso” rispetto al suo futuro: il film si apre mostrando una draga, adibita a estrarre la sabbia, operazione appunto necessaria per creare il lago artificiale. Questa gigantesca macchina, seppure ferma, non può che attrarre Luciano e la cinepresa. Baldassini è sempre attento al paesaggio, e potremmo dire che sia un cantore per immagini della Milano di fine anni Venti, ma questa volta è la pura emozione cinetica della corsa del figlio in bicicletta filmata in movimento a prendere il sopravvento: probabilmente si tratta di una delle prime esibizioni ciclistiche di Luciano, che indossa un copricapo improvvisato. Ancora il bimbo, con le anatre che pure volano e atterrano in acqua. Allora meglio accontentarsi di inseguire nei rigagnoli gli uccelli acquatici, che per ora danno più soddisfazioni delle macchine volanti che - si dice - arriveranno in questa calda giornata calda di giugno.

Condividi