“È un film d’amatore”. Così è scritto in testa, prima del titolo “Giardino e festa dei fiori”. Una dichiarazione che più esplicita non si può. Giusto per chiarire, infatti, come sovente accade nelle pellicole amatoriali, i fiori e i giardini fioriti sono soggetti da privilegiare, soprattutto per un film a colori come questo. Angelo Marzadori è a Montecatini per la terza edizione del più importante festival italiano del cinema amatoriale e non può rimanere indifferente al contesto. Lo stabilimento termale ha un giardino fiabesco e poi, proprio in concomitanza del festival, l’8 luglio 1952, si svolge la famosa e tradizionale festa dei fiori. Così, con l’aiuto della moglie Laura che firma la fotografia e con il supporto del Cine Club Bologna, la casa di produzione casalinga Gelo Film di Marzadori sforna questo 8mm. Alle splendide inquadrature delle piante e delle fioriture, e ai pesci rossi che nuotano nella vasca (altro soggetto immancabile), seguono i cortei dei suonatori e i carri allegorici, a dimostrare che con i fiori e un po’ di fantasia per stupire i turisti e i visitatori ormai si può dare forma a qualsiasi cosa. Nulla da invidiare ai carri dei carnevali più rinomati. E a proposito di maschere non mancano quelle degli eroi contemporanei, i campioni del ciclismo, e una sorta di caricatura degli operatori delle cine-attualità che anche a Montecatini sono ormai di casa. I critici cinematografici del festival di solito si lamentano della presenza di troppe opere con fiori e bambini, e il film di Marzadori rientra pienamente nella categoria. Alla lunga però tra gli esempi più interessanti di quella stagione rimarranno film che rappresentano pienamente il loro tempo, come questo. Realizzato proprio da Angelo, a cui da militante di sinistra piace filmare parate politiche in bianco e nero (ma anche un bellissimo corteo del primo maggio a colori). Questa breve pellicola è un’eccezione nella sua filmografia. Che sia stata Laura a motivarlo nella scelta del soggetto? Si racconta che non fosse sempre così contenta delle situazioni politiche filmate dal marito. Ma forse Angelo nelle ragazze che gettano i fiori, al di là dell’aspetto folklorico, vede un messaggio di pace non così distante da quello delle bandiere delle sue amate manifestazioni.