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09 luglio1960
I morti di Reggio Emilia
Autore
Franco Cigarini
Formato
8mm
Credits
Ludwig van Beethoven, Terza Sinfonia "Eroica", interpretata da NBC Symphony Orchestra diretta da / conducted by Arturo Toscanini

“Compagno Ovidio Franchi, compagno Afro Tondelli, e voi, Marino Serri, Reverberi e Farioli, dovremo tutti quanti aver, d'ora in avanti, voialtri al nostro fianco, per non sentirci soli”. I versi della famosa canzone rivolti ai morti di Reggio Emilia, nominandoli uno a uno. Il 9 luglio del 1960 per le strade della cittadina emiliana vengono portate a spalla le cinque bare degli operai uccisi dalle forze dell’ordine durante la manifestazione di due giorni prima. Saranno ricordati come “i martiri del 7 luglio”: verrà dato proprio questo nome alla piazza a loro dedicata, proprio la piazza in cui sono caduti esercitando il diritto a manifestare. “I morti di Reggio Emilia sono l'apice - non la conclusione - di due settimane di scontri con la polizia, alla quale il capo del governo Tambroni ha dato libertà di aprire il fuoco in "situazioni di emergenza": alla fine si conteranno undici morti e centinaia di feriti. Questi morti costringeranno alle dimissioni il governo Tambroni, monocolore democristiano con il determinante appoggio esterno del M.S.I. e dei monarchici, e apriranno la strada ai futuri governi di centro-sinistra” (Girolamo De Michele). Le riprese 8mm dei funerali di Reggio Emilia, della folla, del corteo della commozione suscitata da quell’evento sono tratte da una pellicola di Franco Cigarini. La sequenza che mostriamo è girata in quel giorno. Più ancora del loro valore di documento e di impegno civile, queste immagini di Cigarini testimoniano di quel momento la liturgia e la sacralità laica, la partecipazione collettiva. Sfilano tra gli altri i rappresentanti politici in difesa della democrazia (primi fra tutti Palmiro Togliatti e Ferruccio Parri). Cigarini coglie l’atteggiamento grave e fermo dei partecipanti (una lezione di dignità e coscienza civile) e il dolore composto, soprattutto quello delle madri e delle vedove. La cinepresa restituisce questi sguardi. Queste immagini, che sono la rappresentazione di uno dei punti più alti della democrazia italiana, ci fanno sentire al loro fianco.

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