Amos Fontanesi, con alcuni amici e colleghi della Landini, la nota fabbrica di trattori emiliana ormai di proprietà di una multinazionale, segue le imprese della nazionale di calcio nei campionati mondiali di Spagna del 1982. Una trasferta con cinepresa Super8 che - a dispetto dei pronostici di molti, anzi di praticamente tutti - è stata clamorosamente prolungata fino alla finale. L’ultima tappa è Madrid, allo stadio Santiago Bernabeu, la sera dell’11 luglio 1982. Una data indimenticabile per decine di milioni di italiani che vedono la partita in televisione e per Fontanesi che la vede dal vivo e ovviamente la filma. Gli italiani, senza esserne consapevoli, su quella squadra che ce la sta facendo proiettano il desiderio di un futuro diverso dal recente passato. Grazie alle sue immagini filmiche è come se fossimo con lui a vivere e ricordare quelle emozioni fuori dallo stadio e sugli spalti. Questo sguardo in Super8 vale più di mille parole e chissà quanti avrebbero desiderato di essere al posto di Fontanesi e dei presenti, invidiando quei fortunati tranne che per un particolare. Ai tifosi del Bernabeu mancherà per sempre il ricordo di quella frase urlata tre volte in diretta televisiva dal telecronista Nando Martellini al fischio finale. “Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!” Resterà impressa nella memoria collettiva, come ricordo televisivo al pari dei tre gol di Rossi, Tardelli e Altobelli. Quelle di Fontanesi resteranno fino a oggi immagini mute, eppure così eloquenti. Per sopperire alla mancanza della voce che certifica l’evento risvegliando i più increduli (ma allora è vero, non è un sogno?), Fontanesi aggiungerà i titoli dei giornali del trionfo azzurro e la foto della formazione di questa vittoria epocale. Campioni del mondo!
P.S. Il rigore sbagliato di Cabrini è l’episodio rimosso della finale, il sogno del cineamatore è di filmare del momento del gol e il rigore è l’occasione più propizia per chi è costretto a cesellare le azioni da riprendere, ma forse mai come in questo caso un errore dal dischetto della tua squadra visto a distanza di tempo fa quasi sorridere. Toh, e chi se lo ricordava? Grazie anche di questo souvenir, cineamatore Amos.