Nata a Torino e discendente da una aristocratica famiglia italiana, Olga Maria Nicolis di Robilant Álvares Pereira de Melo, italiana naturalizzata portoghese e meglio conosciuta come Olga Cadaval, è una mecenate dell’arte e della musica. Si vede che l’amore per la musica soprattutto ce l’ha nel sangue visto che già il suo antenato Federico II di Prussia era stato musicista e protettore di Bach e Monteverdi. Olga non vuole essere da meno e grazie a lei, e al suo amore per il pianoforte, fioriranno musicisti tra i più talentuosi del Novecento. Il compositore Benjamin Britten addirittura le dedicherà un’opera. Olga, dopo aver vissuto a Firenze e a Venezia, si arruola come volontaria nella Croce Rossa, prestando servizio come infermiera radiologica durante la prima guerra mondiale. Fu allora che conobbe una donna portoghese che le presentò António Caetano Álvares Pereira de Melo, marchese onorario di Cadaval. I due si sposano nel luglio 1926 a Venezia e presto si trasferiscono in Portogallo, stabilendosi a Quinta da Piedade a Colares. Proprio qui il 13 luglio 1933 giunge in visita Marco Notarbartolo di Sciara e non perde l’occasione di ritrarla con la sua cinepresa 16mm assieme alle sue due figlie, Olga e Graziella. Un commovente esempio di “ritratto vivo”, a richiamare le parole di un anonimo commentatore che nel 1895 prefigura, di fronte alle dimostrazioni dei Lumière, la diffusione del cinema di famiglia: “Quando questi apparecchi saranno di tutti, quando tutti potranno fotografare i loro cari, non più nell'immobilità, ma nel loro movimento, nella loro azione, nei loro gesti familiari, con le parole sulle labbra, la morte cesserà di essere assoluta”. Abbiamo la prova di questa visione (apparentemente) utopica: la marchesa, nata nel 1900, morirà nel 1996, ma eccola qui guardarci e riguardarci: trentatreenne in 16mm ieri, oggi e per sempre!