Clara fa la maestra a Soglio, comune di Orero in Fontanabuona, dietro a Chiavari. Nei fine settimana si incontra con Enrico, che lavora a Genova. In una spensierata giornata, la domenica del 14 luglio 1940, ormai fidanzati, si ritrovano dagli amici sul mare, a Recco. Nonostante l’abito festivo e campagnolo, Clara fa sfoggio di abilità da rematrice per accompagnare al largo gli amici. Poi con aria disinvolta tiene in mano la macchina fotografica di Enrico, invece di tenerla al collo con la apposita cinghia. È una Leica IIIa, e Clara fotografa - o fa finta di fotografare - il fidanzato cineoperatore...

In queste riprese Clara, degna nipote di zii, veri uomini di mare, governa da sola la barca, mentre sullo sfondo si vedono il vecchio borgo di Recco sul mare, il santuario di San Michele e del S.S. Crocifisso. A seguire lo sguardo va verso Camogli e più in lontananza verso la Punta Chiappa del monte di Portofino. La robusta torre campanaria del santuario svetta e svetterà ancora nonostante i futuri e nefasti accadimenti bellici. Quel giorno l’atmosfera è pacifica, sebbene l'Italia sia entrata in Guerra da circa un mese. Sullo sfondo fanno bella vista di sé le grandi scritte del Duce sui muri, segni del tempo che, assieme a intere aree della cittadina, verranno spazzati via dai massicci bombardamenti aerei alleati del 1943 e 1944. Se ne registreranno almeno venticinque aventi come obiettivo strategico il ponte ferroviario che sovrasta il paese. Verrà distrutto oltre il 90% dell’originario abitato. Per questo sacrificio la cittadina sarà insignita della medaglia d’oro al merito civile. Recco dopo la ricostruzione verrà definita la “capitale gastronomica della Liguria”: la focaccia con il formaggio, i pansoti al sugo di noci e le trofiette al pesto, ma questa è "quasi" un'altra storia, da ricostruzione economica e da “boom” in tempo di pace.