"Venezia Lido Luglio 1934. Ove si dimostra che non tutte le appendiciti vengono per nuocere…". Nelle sequenze che seguono il cartello di apertura, vediamo attraverso immagini screpolate Emma Vanzetti passeggiare sul bagnasciuga del Lido di Venezia. Emma che sorride e corre in acqua. Si è ripresa completamente dall’operazione ed è tornata in forma a frequentare il bel mondo assieme al fidanzato e futuro marito Marco Notarbartolo di Sciara, ufficiale della marina e filmmaker per diletto. Emma passa buona parte del tempo a scrivere (di cucina e firmandosi con uno pseudonimo) su una famosa rivista dell’epoca. A proposito del corpo femminile e del mantenersi in forma con la dieta dice: “la bellezza d’oggi è bellezza magra, snella, di linea.” Che sia questo un modello a cui aspirare e in fondo il ritratto di se stessa? Di lei e della sua amica che vediamo in questo film? Delle donne attente alla linea e all’eleganza che leggono le riviste alla moda e frequentano il lido a metà luglio. Così sembrerebbe vedendo le folle di bagnanti e le tende/cabine del Lido. Nel nostro film rovinato dal tempo sopravvivono inquadrature dedicate ai divertissement del piccolo gruppo a cui si è aggiunto Marco. Il fidanzato rincorre sulla spiaggia la fidanzata e la abbraccia. Sono entrambi sempre più magri, mezzi cancellati dalla memoria materica che è la pellicola destinata alla dissoluzione, ma il loro amore in qualche modo resiste.