Adolfo Franzini di Verona e di madre tedesca è un soldato italiano che appartiene al Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir). Nel luglio del 1941 parte per la Russia come capitano di complemento d'artiglieria portando con sé una cinepresa 16mm Siemens. La tradotta militare arriva in Transilvania, come vediamo in questa pellicola. La ferrovia si interrompe a Borsa, in Ungheria (oggi Romania), prima dei Carpazi. Il paesaggio è incantevole e nelle sequenze di Franzini nulla lascia trapelare il destino di questi soldati sorridenti. Tra il 20 e il 24 luglio a Borsa si scatenano i balli tradizionali per la Festa del Profeta Elia, il santo protettore del raccolto. Durante questi giorni di festa è vietato lavorare e la popolazione locale è totalmente coinvolta nei rituali che celebrano il grano e i nuovi fidanzamenti. Gli italiani assistono, Franzini incuriosito filma, può darsi che qualcuno azzardi una mossa di ballo. Per molti di loro la guerra è la scoperta del mondo, alcuni annoteranno nei loro diari le condizioni di povertà e miseria in cui vive la popolazione, ma è probabile che nessuno si immagini esattamente cosa troverà nel proseguimento della spedizione. Di lì a poco, forse già la mattina dopo il ballo ripreso da Franzini, i soldati ripartiranno con mezzi autotrasportati varcando alla fine del mese i confini dell’Unione Sovietica.