È una indescrivibile emozione per il cineamatore Remo Rapalli immortalare il volto di Tazio Nuvolari. La cinepresa 8mm restituisce gli splendidi primi piani di Nuvolari che si concentra prima della gara automobilistica, all’inizio di questo film. Ed è parimenti un’immensa delusione per lo stesso Rapalli filmare proprio quel Gran Premio di Germania, che si corre al Nürburgring il 26 luglio 1936, che vedrà lo stesso Nuvolari costretto a ritirarsi mentre solo l’anno prima il leggendario pilota italiano aveva trionfato. Nuvolari parte dalla prima fila ed è come sempre tra i favoriti. Anche Rapalli, un commerciante di frutta emiliano che si è trasferito in Germania per affari, è in prima fila, in una posizione privilegiata, proprio al box della Scuderia Ferrari. Chissà quante mele avrà dato per essere lì. A ogni pit stop ammira le inconfondibili auto con il cavallino rampante sulla fiancata. Mentre le auto corrono Rapalli è distratto da un signore in divisa che si aggira ai bordi della pista: è un pezzo grosso del Regime Nazista, Adolf Hühnlein, capo dell'NSKK, responsabile di tutti gli eventi motoristici in Germania. La gara continua e, davanti ai 350 mila spettatori accorsi, vince il pilota di casa Bernd Rosemeyer che in 3 ore e 48 minuti percorrerà i 22km della pista per 22 giri: un totale di oltre 500 chilometri. Lo vediamo sfilare con una corona di fiori. L’ultima parte del film è dedicata a Nuvolari che con i meccanici e gli ingegneri apparentemente non si capacita dei problemi accaduti alla sua automobile. Bisogna ripartire presto, il sogno della vittoria e il nascente mito del cavallino rampante non può fermarsi proprio ora. Anche Rapalli non si rassegna e immedesimendosi nel suo eroe a gara finita filma da un’automobile in corsa. Il sogno continua.
Grazie a Carlo Gentile e Michael D. Miller.