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02 agosto1980
Il 2 agosto
Autore
Corrado Simoni
Formato
Super8
Credits
Registrazione Edizione straordinaria GR1 del 2 agosto 1980 con la notizia della strage di Bologna

Quando sabato 2 agosto 1980 alle ore 10:25 scoppia una bomba nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria di Bologna, milioni di persone sono in vacanza, moltissimi sono in viaggio, e tragicamente tra questi anche le vittime della strage, la più grande mai avvenuta sul territorio italiano in tempo di pace. Io sono al mare assieme alla mia famiglia, a Fano, nelle Marche, il luogo di origine di una nonna mai conosciuta, dove vivono zii e cugini. Siamo in spiaggia, la mattina, a giocare tra le onde in una giornata di vento forte, quando mio zio ci raggiunge sconvolto, portando la notizia sentita alla radio di una bomba nella stazione della mia città, Bologna. I giochi di un bambino di quasi 8 anni che si vedono in questo Super8 si interrompono all'improvviso. È una cosa inaudita, che mi disorienta e mi toglie le parole. Le bombe le conosco solo dalla memoria di mio padre: sono quelle della guerra dei suoi ricordi, del terrore delle sirene, del tetto della casa crollato, della scheggia della granata rinvenuta sul tavolo della cucina (e poi conservata, per la memoria), degli angoli della città irriconoscibili (qui dove una volta al posto della pizzeria c’era il Teatro del Corso). Ma ora questa bomba che c’entra? Tornato a Bologna in automobile qualche giorno dopo, per settimane, senza andare mai in stazione, chiederò alle persone incontrate: hai visto il fumo? Hai sentito lo scoppio? Conosci qualcuno che è rimasto sotto le macerie? E nulla sarà più come prima nella mia città ferita. Saremo custodi della memoria, generazione dopo generazione, anche noi che eravamo i bambini al mare in Super8 (come tanti altri bambini di tanti altri Super8). Il 2 agosto, ogni 2 agosto, siamo sempre qui ad aspettare la sentenza di un processo e una ricostruzione storica degli avvenimenti che non nasconda le responsabilità. Nel frattempo il mondo è cambiato completamente e anche noi. 

Del 1980 ricordo la bomba, il cambio in famiglia della vecchia Cinquecento con la nuova Panda (perché bisogna sostenere l’industria nazionale e l’economia italiana), il vecchio televisore Rubert che invece continuiamo a tenere: le immagini della stazione distrutta sono in bianco e nero, io invidio i miei compagni di classe che disegnano i cartoni animati a colori, mentre ormai sono un mago del lapis e tratteggio Goldrake in chiaroscuro. Un altro Super8, girato da turisti di passaggio in stazione la mattina della bomba, è finito nel dibattimento del processo. È un film di famiglia ma anche molto di più: una testimonianza, forse anche una prova; un frammento di memoria per uno spazio e un tempo per sempre ferito. 

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