“Marisa a 80 giorni”, questo il titolo dato dall’autore alla pellicola 9,5mm. La bimba è tra le braccia di sua madre Laura, ritratta il 4 agosto 1928, a neppure tre mesi, dal padre, Guglielmo Baldassini. Piani lunghi - quasi senza stacchi - che indugiano sui volti cercando sguardi magnetici e le espressioni corporali delle figure filmate, e soprattutto della piccola. Quello che è un omaggio alla piccola, realizzato per una visione privata, si trasfigura in una rappresentazione universale esaltata dagli effetti di decadimento dell’emulsione. Questa ripresa rende chiaro che, fin dalla più tenera infanzia, il film di famiglia misura le relazioni fisiche e affettive del nucleo famigliare e lo spazio dei sentimenti che la cinepresa è capace di catalizzare e misurare.