La Coppa Internazionale delle Alpi è una delle gare automobilistiche più importanti dell’epoca e tanto impegnativa da mettere a dura prova motori (e cineprese). La seconda edizione si svolge dal 7 all’11 agosto 1929, su un percorso di circa 2.770 chilometri suddiviso in cinque tappe, tra la Germania, l’Italia, l’Austria e la Svizzera. La FIAT, dopo una lunga assenza dalle grandi competizioni internazionali, vi partecipa “con una squadra formata dai suoi migliori uomini e con i suoi più recenti tipo di costruzione”, il nuovo modello FIAT 525 SS, ovvero versione Sport Supercompressa. La stampa dell’epoca evidenzia quanto la Fiat 525 SS sia in grado di tenere, sul passo Pordoi come sul Giovo, una media straordinaria, oltre i 50 Km/h. Il motore sei cilindri di 3739cm3 della FIAT 525 SS raggiunge ben 88 CV di potenza che le consente di raggiungere la velocità massima di 120 km/h, anche in virtù della speciale carrozzeria alleggerita. Questo modello si contraddistingue per la bellezza e l’eleganza e sarà presto "la dominatrice della velocità" nelle gare, vincendone numerose, ma non questa pur essendo ancora in rodaggio ma già protagonista (trionferà l’anno prossimo). Ed è davvero una sfida per Bruno Magri, il nostro cineamatore che vuole portarsi a casa un ricordo, cogliere con efficacia il movimento di queste automobili in corsa che sfidano la fisica tra un valico alpino e l’altro, ben sette nella tappa di Merano del 10 agosto. Il rombo dei motori rompe il silenzio delle valli e in senso assoluto è sinonimo di potenza. Non sappiamo che modello sia la cinepresa 16mm di Magri che se non altro è molto più silenziosa: presto però si comincerà a dire in giro che sia proprio la cinematografia l’arma più forte. Di sicuro la cinematografia amatoriale è, ancora una volta, il braccio armato della memoria.