Sembra un circo il ferragosto a Rimini del 1961. Come se tutta l’Italia si ritrovasse all’improvviso nella cittadina sulla riviera romagnola. Forse nemmeno la fantasia di Federico Fellini arriverebbe a tanto, ma essendo lui fuggito a Roma da molto tempo ci pensa Adele Mussoni a filmare - non occorre inventarla - questa sarabanda che si apre con la stazione ferroviaria e l’arrivo dei treni. Ecco la cronaca di questa giornata, scena per scena: dai treni scendono orde di turisti che si accalcano all’uscita della stazione. I turisti cercano di salire sugli autobus. Sullo sfondo il grattacielo di Rimini, il simbolo di una grandezza inedita. Mussoni prima di rituffarsi nella folla estiva ci fa prendere una pausa: due bambini vicino a una fontana. I viali di Rimini. Una donna in un parco. Una rotonda con aiuola vicino alla spiaggia. Il Grand Hotel. Ma ecco la spiaggia, strapiena, mentre un elicottero volteggia in cielo. Ecco i giochi, i castelli di sabbia, le altalene, le signore a passeggio, i bambini, le pubblicità persino in cielo: un aereo in volo con lo striscione pubblicitario “Camicie Frarica”. Una bambina è seduta su un elefante di cartapesta, manco fossimo a Cinecittà. Una ragazza bionda, in bikini, e una bambina escono dall’acqua mano nella mano, con moto repentino. Di nuovo l’elicottero in cielo, uguale a quello dell’inizio del film di Fellini uscito l’anno prima. All’entrata di un parco è esposto uno striscione: “Ferragosto per tutti”. Un crocevia stradale. Vigili urbani vestiti di bianco dirigono il traffico. Passano automobili e mezzi di locomozioni di tutti i tipi, in un tripudio di colori Kodachrome. Sullo sfondo un enorme cartellone pubblicitario della Coca Cola. Un gruppo di donne in abiti tradizionali. Siamo in una festa rionale. C’è anche la banda. Intensa attività preparatoria di pollo allo spiedo e spiedini. Tutto si mischia in questa magnifico ritratto della dolce vita riminese.