Il 4 settembre 1965 la famiglia Rudatis è in vacanza a San Vito di Cadore, sulle Dolomiti. Il tempo è bello e allora perché non provare a salire al rifugio Lagazuoi con la nuovissima funivia che collega il passo di Falzarego, 2.100 metri, con il rifugio Lagazuoi, quasi a 2.800, appena inaugurato. L’ascensione e la vista dal rifugio su numerose vette dolomitiche non possono sfuggire all’occhio della cinepresa 8mm. E ritrarsi in alta quota per turisti che non scalano ma si fanno portare non è una cosa banale. Le prime funivie per il trasporto pubblico risalgono all’inizio del secolo, ma quelli che vivono i Rudatis sono gli anni in cui il turismo di massa si affaccia sulle Alpi. Fin dove arriva un mezzo di locomozione arriva il turista, tutto sembra così facile ormai, avvicinarsi al cielo sembra non essere più un privilegio di pochissimi. Tuttavia le funivie non sono prive di insidie, l’incubo dei cavi tranciati e di trovarsi sospesi o addirittura precipitare, accompagna la storia di questo mezzo di trasporto. Come accadrà vent’anni dopo, e precisamente nel 1987, anche alla funivia del Lagazuoi quando un aereo militare tranciò la fune traente bloccandone la corsa senza provocare la caduta della cabina. Per fortuna i sistemi di sicurezza funzioneranno perfettamente. Spavento a parte si può continuare ad ammirare i panorami dall’alto.