A Palermo in settembre si sposano tutti e le strade si riempiono di piccoli cortei nuziali. Come in questo film 9,5mm di Giuseppe Damiata, aperto dal cartello con la data, 20 settembre 1956, e con il foglio dell’invito da cui purtroppo non si riesce a leggere nulla. Leggiamo invece gli auguri agli sposi che il bimbo, non di sua spontanea volontà, scrive su una lavagna. È la prima chicca di questa pellicola. A cui ne seguono altre. L’uscita di casa della sposa, accompagnata dal padre e dai parenti, in corteo. Chi in auto e chi a piedi. Le riprese in chiesa, che di solito vengono male a causa della illuminazione difficile, qui invece sono molto belle: la cinepresa indugia sui volti dei presenti. Per la verità viene il dubbio che anche gli sposi siano lì non di loro spontanea volontà, a giudicare dalle espressioni delle facce dei due. Ma poi si sciolgono nei sorrisi, è stata solo la tensione del momento, si tratta di una trasformazione definitiva, da nubile e scapolo a sposati è un gran bel passo, e nell’Italia del 1956, quando dici di sì è per sempre.