"Celebrazione del primo Centenario dell'Unità d'Italia, Italia 61, Benvenuti a Torino 1961”: questo cartello accoglie la famiglia Calanchi in visita alla città che fu la prima capitale d’Italia. È il 26 settembre, i Calanchi girano per il capoluogo piemontese, e come prima tappa si recano al santuario di Superga dove Corrado, grande appassionato di calcio, filma la lapide in memoria dei caduti della squadra calcistica del Grande Torino, morti in un tragico incidente aereo di dodici anni prima. Poi eccoci finalmente all’Expo, ufficialmente l’Esposizione Internazionale del Lavoro, con i suoi padiglioni avveniristici (tra i quali quello dell’URSS), la famosa monorotaia che fa intravedere il futuro dei mezzi di trasporti e il Circarama, un sistema di ripresa e proiezione a 360° che dovrebbe cambiare la fruizione cinematografica degli spettatori che, completamente circondati dalle immagini in movimento, hanno la sensazione di partecipare all'azione. Su “La Stampa” si leggerà del successo dell’Expo, con oltre 6 milioni di visitatori, ma la monorotaia verrà lasciata pochi mesi dopo a un destino di abbandono e il Circarama brevettato da Walt Disney rimarrà una delle tante invenzioni senza futuro. Ma Corrado Calanchi è stato previdente, tra tante promesse, ha filmato la cappella e le sculture religiose. Meglio affidarsi alle tradizioni e alle certezze religiose pur rinnovate nell’aspetto modernissimo. Come dargli torto.