In questa “pazza” pellicola 9,5mm girata nella campagna pugliese in pochi minuti succede veramente di tutto. Tra gli arrivi e le partenze dei carretti, il rotolare delle botti vuote riempite di umani, il bagnarsi con l’acqua del pozzo, e il finale con un gruppetto che si perde tra le rovine di Lucera, ce n'è quasi per tutti i gusti. Forse solo il maiale non sarà d’accordo. Eppure il cineamatore Mario Cessi non vuole imitare i fratelli Marx, vuole semplicemente divertirsi, coinvolgendo e ritraendo i parenti, gli amici e i contadini. Giochi e scherzi a conclusione del periodo della vendemmia, che lo stesso Cessi ha filmato in altre occasioni. Forse è presto per il vino novello, ma le persone riprese sono così allegre da sembrare alticce. Sarà l’ubriacatura causata dalla cinepresa che eccita un po’ tutti: per un momento - e in questa carnevalata - l’occhio meccanico confonde e persino annulla le differenze sociali delle persone riprese. Siamo (almeno per una volta) tutti uguali davanti alla cinepresa? Sarà anche una breve illusione cinematografica, ma “in camera veritas”...