“Il Partito è un uragano denso / di voci flebili e sottili / e alle sue raffiche / crollano i fortilizi del nemico. / La sciagura è sull' uomo solitario, / la sciagura è nell' uomo quando è solo. / L' uomo solo / non è un invincibile guerriero./ Di lui ha ragione il più forte / anche da solo, / hanno ragione i deboli / se si mettono in due. Ma quando /dentro il Partito si uniscono i deboli / di tutta la terra / arrenditi, nemico, muori e giaci. / Il Partito è una mano che ha milioni di dita / strette in un unico pugno. / L' uomo che è solo / è una facile preda, / anche se vale / non alzerà una semplice trave, / ne tanto meno una casa a cinque piani. / Ma il Partito è milioni di spalle, / spalle vicine le une alle altre / e queste portano al cielo / le costruzioni del socialismo. / lì Partito è la spina dorsale / della classe operaia. / Il Partito è l' immortalità / del nostro lavoro. / Il Partito è l' unica cosa che non tradisce”. Il 12 gennaio 1952 al Palazzo Re Enzo di Bologna apre la grande mostra che celebra i 30 anni della fondazione del Partito Comunista Italiano e la storia del movimento sindacale e operaio. Una mostra visitatissima, come si vede nelle immagini del cineamatore militante Angelo Marzadori che ne filma in 8mm l’apertura - proposta in questo estratto - e la documenta precisamente pannello dopo pannello in un stupefacente virtual tour ante-litteram. Il primo pannello della mostra è dedicato alla poesia Il partito di Vladimir Majakovskij che sentiamo nella versione da noi sonorizzata interpretata dalla voce di Pierpaolo Capovilla e musicata da Guglielmo Pagnozzi.