La ferite dei bombardamenti aerei delle città italiane durante la guerra non si sono mai rimarginate del tutto. Un trauma, quello causato dalla distruzione che viene dal cielo, con i morti e le devastazioni. Prendersela con chi ha voluto la guerra è il minimo. La vita sotto i bombardamenti è fatta dalla paura che arrivino, dai falsi allarmi, dalle prove generali di evacuazione e dalle sirene che invece non suonano quando dovrebbero. Così queste riprese in 16mm girate a Ferrara il 10 ottobre 1942 segnano il ricordo filmato di un momento che non arriverà. Sembra una grande recita, o addirittura un balletto, sul palcoscenico del centro storico della città: chi affretta il passo, chi corre via a piedi e in bicicletta, chi passa davanti alla cinepresa facendosi così ritrarre in primo piano… Una città in movimento. Non ci saranno bombardamenti fino al primo del 27 dicembre 1943, che sarà devastante e al quale seguiranno altre 297 incursioni aeree. Ma anche questo film è la memoria delle bombe che presto verranno portandosi via anche la scritta sul muretto del fossato del Castello Estense, “Viva il Duce”. Nel frattempo, una sorta di balletto umano, meccanico e urbano.