“Andavano col treno giù nel Meridione per fare una grande manifestazione il ventidue d’ottobre del Settantadue…in curva il treno che pareva un balcone, quei balconi con la coperta per la processione il treno era coperto di bandiere rosse slogans, cartelli e scritte a mano… Il treno parte e pare un incrociatore; tutti cantano Bandiera Rossa. Dopo venti minuti che siamo in cammino si ferma e non vuole più partire si parla di una bomba sulla ferrovia”, canta Giovanna Marini. E Giorgio Lolli filma il viaggio del treno partito da Bologna con una cinepresa Super8 difettosa che ne restituisce un’immagine tremolante e forse per questo ancora più viva. Reggio Calabria è la meta della grande manifestazione indetta dai sindacati di sinistra per reagire al clima politico e sociale creatosi con le rivolte fomentate e cavalcata dall’estrema destra. Il percorso verso la Calabria viene funestato da una serie di attentati dinamitardi per bloccare l’arrivo dei manifestanti, ma il treno di Bologna e i convogli che lo seguono riescono ad arrivare a destinazione. “Siamo andati giù e nell'andare giù incontravamo la gente per strada che ci faceva il saluto fascista, le corna, eccetera. Io filmavo quello che potevo, sapevo che non andava la camera, però mi son detto, già che son qui filmiamo. Quando siamo arrivati alla stazione la gente ci stava aspettando, ci ha preso in trionfo perché dietro di noi sono arrivati tutti gli altri. Abbiamo fatto questo giro per la città, per il Paese, e ho filmato tutto quello che potevo, capito?”. In memoria di Giorgio Lolli (1942-2023).