Il “debutto cinematografico” della famiglia Agliardi non può che essere in grande stile. Innanzitutto il formato della pellicola, il 16mm. Il “tecnologico” Antonio Pesenti, industriale, marito della nobile Elena Agliardi, non ha potuto resistere all'acquisto della cinepresa, uno strumento davvero meraviglioso, alla Fiera di Milano. Pesenti è un uomo dalle passioni forti ma di breve durata, abbandonerà presto questa apparecchiatura magica perdendo quasi subito il gusto della novità e tornando ai suoi numerosi impegni lavorativi e politici. Torniamo al film di oggi, 18 novembre 1927, data che leggiamo all’inizio assieme al titolo. Per il debutto non si può scegliere location migliore: il giardino è quello del cinquecentesco palazzo Grumelli, residenza della famiglia Agliardi, in Città Alta a Bergamo. Compaiono prima Elena poi subito raggiunta da Antonio, con la cinepresa fissa, evidentemente montata su un cavalletto. I due si muovono verso di noi. Poi ecco Elena con un’amica in una ripresa più ravvicinata. Infine Antonio fa una ripresa muovendo la cinepresa, sembra che sia davvero la prima volta di sempre. Dall’incantevole giardino si scende giù fino alle antiche mura, questa ripresa sembra invitarci a incamminarci. A Bergamo qualcuno racconta ancora che il cinema sia nato nel giardino degli Agliardi. A vedere queste sequenze la leggenda non pare nata per caso.