Lambrate, 21 novembre 1928. Un po’ fuori, un po’ dentro, spazio incerto al confine della città. Sono passati ormai cinque anni da quando Lambrate è diventato parte del Comune di Milano, ma questo borgo antico rimarrà un luogo a sé stante, lambito da un fiume che gli dà il nome, e tagliato in due dalla ferrovia. In ogni caso dal centro di Milano ci si arriva comodamente in tram, a Lambrate, varie linee tramviarie portano. E non sappiamo quale linea abbia utilizzato, occupando un intero vagone, l’allegra sarabanda che proprio vicino alla ferrovia viene filmata da Guglielmo Baldassini. Chissà se li ha chiamati lui per filmare questo vorticoso e doppio girotondo di cui è senza dubbio l’artefice e il regista. Il girotondo più piccolo, dei bambini, che si muove in un verso ed è all’interno, e quello più grande, che si muove nell’altro verso ed è all’esterno, degli adulti. Un balletto concentrico di rara bellezza: un vero spettacolo e non lo sa ancora nessuno, ma nella terra di nessuno di Lambrate si fanno le cose in grande. Parigi risponderà il giorno dopo con la prima del Bolero di Ravel, come a ribadire che il centro vince sempre sulla periferia.