Domenica 5 dicembre 1971 è una giornata di riposo. Si sta in pantofole a sfogliare una rivista. Si legge proprio “relax” a doppia pagina. A leggere gli scarsi appunti dell’autore di queste immagini, il filmmaker Carlo Giampiccolo, si tratterebbe della scena di “Romano che fugge in salotto”. Romano è il giovane protagonista di un progetto filmico che Giampiccolo sta realizzando con Mauro Mingardi e di cui rimangono solo dei “curiosi” frammenti… In altre bobine, alcune già presenti nell’Almanacco, c’è “Romano a letto”, “Romano che stira”, “Romano che parla”, “Romano che mangia schifezze”, “Romano steso per terra morto coi manifesti”, “Romano che discute con prete”. Romano chi più ne ha più ne mette. Son tutti pezzi di un puzzle. Vien voglia di montare tutte queste sequenze e di finire questo film… su Romano e forse su altro molto altro, sugli anni ‘70, sulla guerra del Vietnam, sul consumismo, sul fascismo che non passa, sulle stragi dell’Italia democratica. In verità c’è poco da stare rilassati, il gufo dipinto della ripresa successiva forse ci scruta, poi Giampiccolo si fa un autoritratto allo specchio con la sua cinepresa Single8. Caotiche, frammentarie, non ne capiamo perfettamente il disegno, ma immagini belle e per oggi ci bastano.