Un piccolo documentario sulla Pescheria di Rialto, a Venezia. Sembra un posto antico la Loggia della Pescaria che affaccia sul Canal Grande. Eppure questo edificio, sotto la cui ombra si affollano venditori e compratori, è piuttosto recente. Si tratta infatti di un edificio dei primi del Novecento, costruito dall'architetto Domenico Ruspolo assieme allo sculture Cesare Laurenti, in stile neogotico. Quindi quando Pierino Mainardi filma in 9,5mm le attività che si svolgono in questo luogo, l’11 dicembre del 1930, l’edificio ha appena vent’anni, anche se il mercato del pesce nella città lagunare prospera da secoli. Ma Pierino è interessato soprattutto a mostrare gli uomini al lavoro e riprendere per filo e per segno, e probabilmente per scopi promozionali, l’attività ittica della famiglia Mainardi, riportata inquadratura dopo inquadratura e didascalia dopo didascalia. E la M delle scatole inquadrate si riferisce proprio al cognome Mainardi, la E a suo padre Emilio, e la F ai figli, tra cui Pierino di cui si tramanda però che sia interessato solo alla cinepresa e alle donne. Questa volta con la cinepresa fa un bel servizio agli affari di famiglia.