Cosa ci fa il 26 dicembre 1930 in India, nello stato del Madhya Pradesh lo scozzese James Henderson oltre a filmare un mercato, scimmiette in fuga e soprattutto gli elefanti? Il caro quasi cinquantenne Henderson potrebbe essere qui per godere le meritate vacanze o per affari: tutto considerato l’India è pur sempre uno dei domini coloniali inglesi più prestigiosi e val bene una visita e una ripresa in 16mm. E nonostante questa ripresa risulti difettosa è sempre un documento interessante. Ma sappiamo pochissimo, se non che Henderson è un dirigente della Cucirini Cantoni Coats, nata dalla fusione tra Fabbriche Italiane di filati Cucirini, con sede nell’area di Lucca, e la scozzese F.P. Coats di Paisley, proprio la sua città natale. Henderson gravita da lungo tempo in Italia, è sposato con una donne tedesca, vive Milano, dove è cofondatore del primo Rotary Club Italiano, e possiede la splendida villa “Le fontane” ad Azzano (Tremezzina), con splendida vista sul Lago di Como. Quando le cose con gli inglesi in Italia andranno male per via della guerra si rifugerà in Svizzera. Qualcuno racconta che Mussolini in fuga nell’aprile del 1945 cercasse un contatto con Henderson per consegnarsi agli inglesi. Ma venne catturato proprio dalle parti della villa di Henderson. Tuttavia pare che Sir James Henderson non fosse né il fratello, né il cugino - come viene talvolta riportato - e non fosse parente, neppure lontanamente, con Neville Henderson, ambasciatore a Berlino al momento della scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Che il Duce fosse male informato? Bene che andasse il buon James avrebbe potuto offrirgli un tè accompagnato da una proiezione di home movies in 16mm e da qualche racconto sui suoi avventurosi viaggi. Anche quella del tè con Mussolini sarebbe stata una (altra) storia da raccontare…