Fin dai primi film dei fratelli Lumière il pasto del bambino è un soggetto privilegiato del film di famiglia, anzi si può dire che ne sia il capostipite. Qui vediamo Ugo, detto Ninì, il primogenito del cineamatore avvocato Mario Cessi, al centro di una rappresentazione più complessa dove è evidentemente il principe di casa. Ninì gioca a letto, mamma Maria lo aiuta a svestirsi che neanche il Re Sole, poi entrano in scena il nonno Ulisse con due baffi ottocenteschi e lo stesso Mario che, appunto, lo assistono durante il pasto: il momento più importante. Al centro delle riprese sempre lui, piccolo divo Ninì, a 3 anni. E’ il 3 febbraio 1930, siamo a Civitanova Marche. In quello stesso giorno, dall’altra parte dell’Oceano, a Santa Monica in California compie tre anni un altro divo precocissimo, tale Kenneth Wilbur Anglemyer, destinato a esordire come piccolo attore a Hollywood e soprattutto a dirigere il suo primo film a dieci anni. Diventerà ancora adolescente uno degli esponenti più importanti dell’avanguardia cinematografica americana e poi sarà l’autore del controverso libro Hollywood Babilonia, la contro storia dello star system. Immaginiamo che ci siano diversi gradi di separazione tra i treenni Ninì e Kenneth Anger, ma grazie alla magia delle cineprese amatoriali è possibile annodare i fili lontani e vedere le cose in comune.