In questo film girato a inizio febbraio 1969 nel cortile di casa Ranza a Varese, l’artista Franco Mazzucchelli realizza una delle sue famose sculture gonfiabili. “Queste opere pneumatiche in PVC rappresentano il migliore sovvertimento sia del fatto spaziale in particolare, che di quello scultoreo in generale.” Così vengono presentate alla fine degli anni ‘60 le sculture gonfiabili di Mazzucchelli presso la galleria Diagramma di Milano. Un sovvertimento della forma. Ma l’artista va ben oltre questo sovvertimento con la decisione di portare i suoi lavori fuori dai luoghi tradizionali dell’arte, nello spazio pubblico - nelle periferie delle città, nei parchi, nelle spiagge - e letteralmente di abbandonarli a se stessi. L’idea, in contrasto con la mercificazione dell’arte, è che la scultura gonfiabile viva interagendo con l’ambiente e l’essere umano e solo per il tempo indefinito della sua durata fisica. Così nasce l’”arte da abbandonare”, che provoca comportamenti diversi, dagli atti di vandalismo sulle sculture gonfiabili ai bambini che ci giocano e agli operai in lotta che le usano improvvisando barricate. Nel Super8 dei Ranza la scultura è nel giardino di casa e non sappiamo ancora quale sarà il suo destino.