22 febbraio 1970, esterno giorno. Un giovane uomo è in preda a conati di vomito. Ci accorgiamo subito che espelle strani oggetti: pezzi di pellicola, aeroplanini, soldatini… Probabilmente questa sequenza è da intendersi come un rifiuto fisico (e simbolico) nei confronti di ciò che introiettano quotidianamente e di cui noi stessi ci alimentiamo. Che siano le notizie che arrivano di guerre lontane e vicine, i sensi di colpa, l’impotenza , le immagini e la rappresentazione di un mondo che non sembra più appartenerci. Infine ci rendiamo conto che stiamo vedendo una scena di un film mai portato a termine, di un discorso appena abbozzato. E c’è chi si lascia sfuggire una risata non prendendosi troppo sul serio, eppure attraverso questa sequenza viene fuori il vomito di un’epoca che è ancora e forse sempre più la nostra.