Claudio Benini dedica la prima pellicola della sua vita a una nevicata eccezionale per Ravenna e, in particolare, le prime immagini al porto della città romagnola. Claudio è sul lato sinistro del Canale Candiano, dove ormeggiano le navi e dove avviene il carico e lo scarico delle merci, con la fidanzata Adriana, alcuni amici e il cane. Il canale in verità si chiama Corsini, in onore di Papa Clemente XII, Lorenzo Corsini, che lo fece costruire nel 1737, ma i ravennati continuarono e continuano ancora a chiamarlo con il nome antico del porto fluviale. Ecco ormeggiata la Samareitis, vecchia gloria della marina mercantile inglese costruita nel 1939 che ormai batte bandiera greca. Sono ormai gli ultimi anni di questo gigante di ferro, ormai prossimo alla rottamazione (1967), che pesa quasi 7.000 tonnellate e misura 138 metri di lunghezza, talmente imponente che non ci sta nell’inquadratura. Rientra benissimo nelle inquadrature successive, invece, la Fiat Cinquecento, pesando 10 mila volte di meno ed essendo lunga 1/45 del cargo. Il gruppetto degli amici si prodiga per liberarla dalla neve sotto il cineocchio 8mm. Benini racconta che quella appena acquistata era la sua prima cinepresa: “si trattava di un apparecchio Kodak di ‘pura plastica’, il più economico sul mercato: costava circa 13.000 lire (il mio stipendio mensile netto era di 50.000 lire al mese; la cinepresa costava un quarto di stipendio)”. E aggiunge: “Questa è la prima pellicola girata da me, si vede dal movimento inconsulto della cinepresa.” Eppure quanta bellezza colta sulla darsena innevata.