Le arance, si sa, crescono molto bene in Sicilia, ma sulla origine della coltivazione di questo frutto prelibato in quelle zone non si hanno certezze assolute. Si dice che le arance furono introdotte nell’isola al tempo della dominazione degli arabi che le importarono dall’Asia attorno all’anno Mille. Ma loro presenza è testimoniata in Sicilia da molto prima, come riportano alcuni testi romani del I secolo. Se è certo che i portoghesi portarono le arance in Europa, molto dopo, nel XV secolo, è quindi probabile che in Sicilia le arance si coltivassero già. Di sicuro la loro diffusione è frutto degli scambi secolari tra Oriente e Occidente. La coltivazione si sviluppò per finalità ornamentali, religiose e alimentari, favorita dal clima e dalla fertilità del suolo, in zone particolarmente favorevoli come le pendici dell’Etna. Gli agrumeti divennero con il tempo parte del paesaggio siciliano. La raccolta delle arance nella valle del Simeto, a cui si riferisce questa sequenza cinematografica in 16mm, nel marzo del 1933, appare ricca e soddisfacente. Un gruppo di braccianti ammassa in mucchi le arance e ne riempie ceste sotto lo sguardo del caporale. Più in giù, verso il fiume e tra i mandorli in fiore un uomo e una donna scherzano e si ritraggono con la cinepresa e la macchina fotografica. Sono i Notarbartolo, discendenti di un’antichissima famiglia nobile siciliana.