Il 6 marzo 1953 l'alpinista e cineasta Mario Fantin è a Cortina dove, presso il Grand Hotel Savoia, si sta svolgendo il IX Concorso Internazionale di Cinematografia Sportiva. Fantin gioca e scherza con amici e colleghi, magari per stemperare la tensione che precede l’assegnazione dei premi. Ci si diverte con la cinepresa. Ne vediamo diverse in mano agli appassionati di cinema e montagna, che per una volta tanto non la usano durante le scalate (ma presto lo stesso Fantin la porterà per filmare la famosa spedizione italiana alla conquista del K2). Il festival di Cortina non è un’eccezione, sono questi gli anni in cui i festival di cinema in formato ridotto si diffondono assumendo sempre più importanza: il film sportivo e di montagna è tra i più gettonati. Oggi la notizia che riempie le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo riporta la morte di Stalin, ma a Cortina e al rifugio Tondi non sembrano essere sconvolti dal “grande dolore” che ha colpito milioni di persone. D’altronde, “in vita, il dittatore non mostrò, per il nostro Paese, né comprensione, né considerazione”. Così dichiara Alcide De Gasperi all’ANSA. Al contrario, l’Unità chiosa la notizia con questa frase: “gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell’umanità.”